Seleziona la tua lingua

5 miti comuni sul lutto

Il lutto è qualcosa che prima o poi tocca quasi tutti, ma le idee che ci vengono trasmesse su come dovrebbe manifestarsi spesso rendono tutto ancora più difficile. Frasi come “cerca di essere positivo” o “ora sta meglio” nascono da buone intenzioni, ma non sempre rispecchiano ciò che prova davvero chi sta soffrendo. Per chi sta vivendo una perdita, questi messaggi possono creare pressione, vergogna o il dubbio di non provare le emozioni “giuste”.

Molte convinzioni comuni sul lutto non sono solo imprecise: possono farci mettere in discussione la validità di ciò che sentiamo. La verità è che non esiste un modo corretto di vivere un lutto. Non c’è un manuale da seguire, né una tempistica prestabilita. Lasciare andare ciò che pensiamo dovrebbe essere il lutto permette di fare spazio a ciò che è davvero.

Mito 1 - “Il lutto segue delle fasi precise”

Una delle idee più diffuse è che il lutto si sviluppi in passaggi ordinati e prevedibili. Quando non viviamo le emozioni in quell’ordine, può sembrare di star facendo qualcosa di sbagliato. Ma il lutto non funziona così: potresti sentirti arrabbiato una settimana, svuotato quella dopo, più tranquillo la settimana successiva, e poi ritrovarti sopraffatto mesi più tardi.

Cosa aiuta davvero
La guarigione raramente è lineare. A volte significa tornare su emozioni che credevi superate, chiedere aiuto, dare voce al dolore e permetterti di oscillare tra stati d’animo diversi. Non c’è una fase “giusta”: c’è solo il punto in cui ti trovi adesso, ed è del tutto valido.

Mito 2 - “Parlare della perdita la rende più dolorosa”

Molti evitano di parlare del proprio lutto per paura di ferirsi di nuovo o di pesare sugli altri. Alcuni sono convinti che il silenzio sia il modo più sano per affrontare tutto. Ma per molte persone, evitare l’argomento porta solo a sentirsi più sole e fraintese.

Perché è importante aprirsi
Raccontare ciò che provi a un amico, a un terapeuta o anche solo su un foglio  può aiutare a dare un nome a emozioni che sembrano troppo grandi. Parlare non aumenta il dolore: gli dà semplicemente uno spazio dove andare. Il silenzio, invece, spesso rende tutto più pesante.

Mito 3 – Devi tenere tutto sotto controllo per gli altri

Chi sta vivendo un lutto spesso sente di dover restare forte, soprattutto se ha responsabilità familiari o pratiche da gestire, o se gli altri lo vedono come il punto fermo del gruppo. Ma cercare di non cedere mai può voler dire mettere da parte emozioni che avrebbero bisogno di essere ascoltate.

La forza può essere anche fragilità
La forza non è fingere di stare bene. A volte significa piangere, chiedere compagnia, ammettere di essere stanchi o sopraffatti. A volte è semplicemente riuscire a finire la giornata. Essere sinceri con se stessi è molto più coraggioso che nascondere il proprio dolore.

Mito 4 - Se non piangi, non stai soffrendo davvero

Non tutti vivono il lutto nello stesso modo. C’è chi piange, chi si sente intorpidito, chi diventa irritabile, chi si butta sulle cose da fare. L’assenza di lacrime non significa che il dolore non ci sia.

Il lutto non ha un’unica forma
Il lutto può mostrarsi come stanchezza, mal di testa, irritabilità, difficoltà di concentrazione o come emozioni improvvise e intense. Pensare che il dolore debba per forza essere visibile è fuorviante. Qualunque forma prenda in te, silenziosa o evidente, è autentica.

Mito 5 - A questo punto dovresti essere “andato oltre”

Il lutto non segue scadenze. Può capitare di provare tristezza molto tempo dopo che gli altri si aspettano che tu sia tornato alla normalità. Questo non significa essere bloccati: significa che ciò che hai perso continua ad avere importanza.

Andare avanti non vuol dire dimenticare
“Andare avanti” non significa lasciare tutto alle spalle come se non fosse mai successo. Significa continuare a vivere portando con sé il ricordo e il legame. Puoi ridere, fare progetti, trovare di nuovo gioia e allo stesso tempo sentire ancora la mancanza della persona che hai perso. Le due cose possono convivere.

Se pensi di aver bisogno di un supporto professionale, puoi prenotare una consulenza gratuita di 10 minuti per capire meglio come i nostri clinici a Mindscape ti potranno aiutare. Oppure, puoi compilare il modulo qui sotto con il tuo orario di chiamata preferito e il tuo numero di contatto, e un membro del nostro team ti contatterà entro 48 ore.